"Si ride e ci si commuove. Una riflessione sull’universo delle donne e sulla ricerca, ieri come oggi, di un ruolo sociale e lavorativo in un mondo ancora declinato al maschile".
Natalia Di Iorio, Consulente artistica Prosa
Mitipretese, è un gruppo nato dalla volontà di quattro attrici “primedonne” -Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariángeles Torres- alla ricerca di uno spazio in cui drammaturgia, regia, scenografia siano frutto di un lavoro collettivo. Dal testo di Elio Petri un racconto su un fatto di cronaca che mette al centro il mondo del lavoro e le speranze di una società di ieri che ricorda molto quella attuale. Roma la mattina del 15 gennaio del 1951, il crollo di una scala in una palazzina di via Savoia 31, fu proprio questa tragedia ad attrarre l'attenzione di De Santis: il fatto che in quella via, a quell'ora e su quella scala, si trovavano più di duecento giovani donne accorse per un annuncio di lavoro che così recitava: Signorina giovane intelligente volenterosissima attiva conoscenza dattilografia miti pretese per primo impiego cercasi. Più che un'indagine sul fatto in sé Petri realizzò un affresco della vita delle ragazze italiane negli anni cinquanta e della Roma di allora arrivando ad analizzare ciò che, secondo De Santis, aveva posto in relazione tante vite diverse: il bisogno. Bisogno morale, materiale, psicologico. Non quindi solo una denuncia della condizione della donna nel lavoro, ma una scoperta e una più generale presa di coscienza della sua condizione sociale e psicologica.
Le quattro attrici si “moltiplicano” nei diversi ruoli - giovani donne di borgata, ragazze ‘casa e chiesa’, portinaie o sartine - alternano i dialetti, a volte intonano canzoncine: sono i mille volti di una quotidianità fatta di ordinaria sopravvivenza.
Di questo spettacolo abbiamo seguito l'allestimento.